editoriale

I giovani non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere

Padre Enzo Fortunato

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Foto: Ansa/Maurizio Brambatti

I giovani sono i protagonisti del presente. In questi giorni si trovano al centro del dibattito pubblico eppure mai come in questi tempi vengono umiliati, costretti a una mancanza di significati, prospettive e lavoro. In questa estate piegata alle regole anti-Covid, è subito a loro che si guarda: le piazze della cosiddetta movida destano grande preoccupazione, le discoteche chiudono perché è impossibile contenere gli assembramenti. Invitati alla responsabilità, sapranno i giovani agire con coscienza e non reagire con incoscienza? Io credo di sì. Di fronte ai cattivi maestri che pensano a loro solo come fucina di guadagno - un guadagno addirittura più importante della salute - i giovani sanno guardare a quei maestri che sono, invece, testimoni e che sanno guardarli, citando Plutarco, non come vasi da riempire ma come fiaccole da accendere. Sono convinto che le ragazze e i ragazzi sapranno apprezzare le scelte che vanno nella direzione della responsabilità personale, perché a loro volta si sentiranno investiti di tale responsabilità. I giovani vogliono vedere intorno a loro radicalità, fiducia, capacità di credere e ascoltare. Uno sguardo maturo, adulto: è con questi occhi che noi stessi dobbiamo guardarli.

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