fede

San Luca e il pennello che dipinse Maria

Antonio Tarallo

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Foto: Guercino

Il Vangelo di Luca è l’unico dei quattro testi sacri che offre molti particolari sull’infanzia e l’adolescenza di Gesù, oltre a fornire molti dettagli della vita della Vergine Maria prima della nascita di Gesù. C’è un’antica tradizione che vede San Luca come pittore della Madonna. Tale tradizione nasce in Oriente, nel VI secolo: era consolidata l’idea che un ritratto della Madre di Gesù denominato “Hodigítria” fosse stato dipinto dall’evangelista; un’opera d’arte inviata da Gerusalemme a Costantinopoli. Vi è poi un’altra attestazione - sempre non storica, tramandata dal monaco Gregorio del monastero di Kykkos, a Cipro - dell’attribuzione all’evangelista di moltissime altre icone mariane.

La storia che veniva tramandata dal monaco Gregorio vedeva Maria consapevole del talento artistico di San Luca. Per questo motivo decise di lasciare impressa su tavola l’immagine di sé e del Figlio Gesù. Fu così che chiese a San Luca di ritrarla. Una volta però dipinta “Maria risultò dispiaciuta poiché nell’immagine le veniva negata la gioia di avere con sé il Figlio. Luca allora tornò al mercato per trovare un’altra tavola per un altro ritratto”, così è scritto nelle pagine del monaco Gregorio. A questo punto della storia fa il suo ingresso l’arcangelo Gabriele sotto mentite spoglie di un giovinetto: sarà lui a donare al santo una nuova tavoletta sulla quale imprimere linee e colori della Vergine. San Luca, a questo punto, realizzerà due ritratti di Maria: il primo, detto l’Odighitria, vede la Vergine tenere sul braccio sinistro il bambino e con la mano destra indicare la via di salvezza per l’umanità; l’altra opera, detta l’ “Eleusa” vede la Madonna accostare la sua guancia a quella del Bambino Gesù, sorretto con la mano destra. Questa immagine sarà anche denominata “Vergine della tenerezza”. Il racconto si chiude, poi, con queste parole: “Maria accolse le immagini con piena soddisfazione. Poco dopo avvenne la sua Dormizione e il Transito”.

Con questi racconti, nasce una delle più famose leggende riguardo il santo. Inoltre, ad alimentare questa affascinante storia, sorsero in Italia - tra il 1200 e il 1300 - molte scuole pittoriche e Confraternite, proprio sotto il patronato del “santo pittore”. Sono molte le immagini attribuite al santo. Fra queste, è necessario ricordare quelle conservate nelle città di: Częstochowa; Oropa; Crea; Gerusalemme; Madrid; Malta; Frisinga ; Bologna; Bari e Padova. Ben sei di queste particolari raffigurazioni si trovano nella Città Eterna, Roma.

La più famosa è sicuramente la Madonna “Salus Populi Romani”, custodita nella cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma: ormai è conosciuta come una delle immagini predilette da Papa Francesco.

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