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L'apparizione "inedita" di Gesù a Francesco

Gelsomino Del Guercio

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San Francesco ha visto in più occasioni Gesù Cristo. Si documentano almeno tre apparizioni, ma se due sono ben note, la terza è meno conosciuta.

LA PRIMA APPARIZIONE: LA VERNA
Nel settembre 1224, dopo quaranta giorni di digiuno, preghiera e penitenza San Francesco si trova in uno stato di estasi a La Verna, luogo mistico dell’Appennino Toscano. Gesù appare a Francesco in sembianze di cherubino stigmatizzato: da queste ferite partono dei raggi luminosi che vanno a colpire mani, piedi e costato di Francesco. Il futuro Santo, oggi patrono d'Italia, ha ricevuto il dono più grande che potesse avere da Gesù: le Stimmate.

LA SECONDA ALLA PORZIUNCOLA
La seconda apparizione è antecedente: accade nel 1216, quando la Santa Vergine insieme a Cristo, accompagnati da molti angeli, apparvero a san Francesco nella chiesetta di Santa Maria degli Angeli (anche detta della Porziuncola).

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LA TERZA E’ CON I FRATI
Un’altra apparizione di Cristo a Francesco è meno conosciuta, ma è stata “collettiva”. Nel senso che Gesù è stato visto dal santo di Assisi e dai suoi confratelli nello stesso momento. La data non è precisata, ma ne “I Fioretti” si racconta l’episodio con molti dettagli. L’apparizione accade mentre Francesco è intento, con gli altri frati, a parlare di Cristo.

LO SPIRITO SANTO
Il “poverello” dà una indicazione ad ogni frate presente: li invita a fare discernimento e a parlare di Cristo “mossi” dallo Spirito Santo. E così fanno i suoi tre compagni. Mentre Francesco li ascolta, restando in silenzio, i “Fioretti” descrivono così l’apparizione di Gesù: «Imperò che istando in questo parlare, apparve Cristo benedetto nel mezzo di loro in ispezie e 'n forma di un giovane bellissimo, e benedicendoli tutti li riempi di tanta grazia e dolcezza, che tutti furono ratti fuori di se medesimi, e giacevano come morti, non sentendo niente di questo mondo».

LE ESTASI
L’apparizione genera l’estasi dei frati presenti e solo dopo che essi abbandonano questo stato estatico, Francesco si rivolge loro, dicendo: «Fratelli miei carissimi, ringraziate Iddio, il quale ha voluto per le bocche de' semplici rivelare i tesori della divina sapienza; imperò che Iddio è colui il quale apre la bocca ai mutoli, e le lingue delli semplici fa parlare sapientissimamente». Il discernimento aveva prodotto i frutti auspicati dal santo di Assisi e la presenza “viva” di Gesù lo ha “certificato”.

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